IKEA paga 6 milioni per l'esempio di lavoro obbligatorio GDR per altre società?

IKEA paga 6 milioni per l'esempio di lavoro obbligatorio GDR per altre società?
In una svolta scioccante, Ikea ha annunciato che avrei pagato sei milioni di euro a un fondo di difficoltà al fine di compensare le vittime del lavoro obbligatorio della DDR. Un passo che fa onde!
Günter Krings, portavoce della politica legale per il gruppo parlamentare CDU/CSU, ha commentato questa decisione rivoluzionaria: "Questo pagamento di compensazione previsto da IKEA per il lavoro obbligatorio GDR dovrebbe essere un modello di ruolo per altre società!"
un segno di responsabilità
Krings sottolinea l'immenso significato di questo passaggio. Non è solo un gesto finanziario, ma un forte segno di responsabilità che le aziende devono assumere per la loro cattiva condotta storica. "È tempo che tutte le aziende che hanno beneficiato del passato del lavoro forzato nella GDR rendono giustizia alla loro responsabilità", spiega.
Questo requisito non è privo di motivo, perché l'elaborazione dell'ingiustizia storica non è solo un dovere morale, ma anche per le aziende di riguadagnare la fiducia persa - senza pressione statale.
lo stato deve seguire
Ma Krings sottolinea anche che lo stato deve agire. Chiede urgentemente che le misure politiche per migliorare la situazione per le vittime della persecuzione nell'ex DDR siano accelerate. L'attuale progetto di legge per migliorare i regolamenti sulla legge di riabilitazione è ancora inadeguata, che sarà presto discussa in un'audizione di esperti.
Il gruppo parlamentare CDU/CSU, che sta per la libertà e la coesione, non solo richiede la responsabilità dalle aziende, ma anche un chiaro miglioramento della situazione per le vittime. In uno stato di diritto, non possiamo semplicemente andare all'ordine del giorno! Il passato deve essere elaborato e le voci delle persone interessate devono essere ascoltate.
Il tempo sta spingendo perché gli atti del passato richiedono il loro pedaggio. Il passo di Ikea potrebbe essere l'inizio: la domanda è chi seguirà dopo!